Ripartiamo alla scoperta delle Marche. Oggi vi parlo della Mole Vanvitelliana, chiamata anche Lazzaretto, che si trova in prossimità del porto di Ancona. Questo edificio sorge su di un’isola artificiale pentagonale ed è collegato alla terraferma da tre ponti.
Il luogo poteva ospitare fino a 2.000 persone, oltre ad una grande quantità di merci. Nella parte interna dell’edificio si trovano i locali del Lazzaretto vero e proprio, destinati alla quarantena mentre le stanze nella parte esterna erano usate come deposito della merce.
Originariamente il Lazzaretto era una costruzione polifunzionale: lazzaretto di sanità pubblica, fortificazione a difesa del porto, deposito per le merci, protezione del porto dall’azione delle onde. Nel 1997 il Comune di Ancona ne acquisisce la proprietà ed inizia un restauro che sta ridonando al Lazzaretto il suo armonico aspetto originario. Ora il monumento viene usato per ospitare mostre temporanee ed eventi culturali. Da quando ne ha acquisito la proprietà, il Comune ha cominciato ad indicare il monumento con l’espressione mole vanvitelliana e non con il termine Lazzaretto.
Proprio in questi giorni, e più nello specifico dal 26 febbraio al 25 giugno, si terrà la mostra di uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea, Steve McCurry. Ed io non potevo non fare una sorpresa a mio marito fotografo, e grande appassionato di McCurry, quindi lunedì scorso l’ho accompagnato a visitare la mostra.
Steve McCurry Icons raccoglie in circa 100 scatti la carriera del famoso fotografo. A partire dai suoi viaggi in India e poi in Afghanistan, da dove veniva Sharbat Gula, la ragazza che ha fotografato nel campo profughi del Pakistan e che è diventata famosa in tutto il mondo.
La mostra inizia al piano terra con una serie di ritratti, per poi proseguire al primo piano con gli scatti ai paesaggi. Molte delle fotografie sono commentate dall’autore e grazie all’audioguida compresa nel prezzo del biglietto, si può rivivere il momento dello scatto, il tempo che ha impiegato per realizzarlo e la storia che c’è dietro alla foto. Inoltre, in un video proiettato in mostra, racconta la sua lunga carriera e soprattutto il suo modo di intendere la fotografia.
Un altro filmato, prodotto da National Geographic è dedicato alla lunga ricerca che ha portato Steve McCurry a ritrovare la “ragazza afghana”, molti anni dopo il famoso scatto.
Ci siamo immersi per due ore nel mondo di Steve McCurry e nelle sue fotografie. I suoi scatti sono meravigliosi anche perchè ha visitato dei luoghi stupendi. Consiglio a tutti di visitare la mostra per conoscere meglio questo artista e le sue opere. Se volete conoscere gli orari ed il prezzo della mostra visitate pure questo sito.
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Visto tempo fa in una mostra a Malta… È un fotografo spettacolare!